Con l’arco corto saldamente impugnato nella sinistra, giunge con passo lento sulla linea di tiro et espira profondamente, stringendo nella mano destra la freccia… Alza gli occhi al cielo per controllare le condizioni atmosferiche... poi con un fluido movimento del braccio sinistro punta l’arco verso il basso... si pone in posizione perpendicolare, col fianco sinistro rivolto verso il bersaglio, distante circa 50 passi… porta la gamba sinistra più avanti rispetto a quella destra mantenendo le spalle rilassate e parallele al terreno ed il busto ben eretto... poi INCOCCA con cura, facendo entrare il budello nella cocca, sul PUNTO D’INCOCCO e solleva l’arco puntandolo verso il bersaglio….
Protraendo in avanti il braccio sinistro, con sforzo da parte del bicipite, e simultaneamente ritraendo il destro, tende con forza e destrezza il budello dell’arco, fino a sentirsi sfiorare lo zigomo destro dalle bianche piume dell’impennaggio della freccia e dalle dita della destra... poi chiude l’occhio sinistro e MIRA con cura con il suo occhio principale, cioè il destro, al centro del bersaglio.
Chiude gli occhi per un breve lasso di tempo, cercando di raccogliere tutte le sue forze mentali... gradualmente riesce a ritmare i propri ritmi inspiratori et espiratori… riapre solo il proprio occhio dominante, il destro, e, con ulteriore cura, aggiusta leggermente la mira...alza l’arco regolandosi con la forza del vento e la distanza dal bersaglio, e infine, sentendo scricchiolare i flettenti, segnale inconfondibile del momento propizio per scoccare, trattiene il respiro e, aprendo le tre dita della mano destra, SCOCCA restando in posizione e osservando la freccia fendere l’aria sibilando verso il bersaglio stesso.
il cavaliere solitario
Protraendo in avanti il braccio sinistro, con sforzo da parte del bicipite, e simultaneamente ritraendo il destro, tende con forza e destrezza il budello dell’arco, fino a sentirsi sfiorare lo zigomo destro dalle bianche piume dell’impennaggio della freccia e dalle dita della destra... poi chiude l’occhio sinistro e MIRA con cura con il suo occhio principale, cioè il destro, al centro del bersaglio.
Chiude gli occhi per un breve lasso di tempo, cercando di raccogliere tutte le sue forze mentali... gradualmente riesce a ritmare i propri ritmi inspiratori et espiratori… riapre solo il proprio occhio dominante, il destro, e, con ulteriore cura, aggiusta leggermente la mira...alza l’arco regolandosi con la forza del vento e la distanza dal bersaglio, e infine, sentendo scricchiolare i flettenti, segnale inconfondibile del momento propizio per scoccare, trattiene il respiro e, aprendo le tre dita della mano destra, SCOCCA restando in posizione e osservando la freccia fendere l’aria sibilando verso il bersaglio stesso.
il cavaliere solitario
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